| Quella che segue invece è la disinvolta è un po' stravagante interpretazione data ieri ( 22/9/2016) da Papa Francesco nella omelia alla messa in Santa Marta a Roma. <a questo punto, sollecitato dalla prima lettura, il Pontefice si è soffermato sulla vanità: «Vanità delle vanità, vanità delle vanità... Tutto è vanità». L’espressione del Qoèlet, ha notato, può apparire «un po’ pessimista», anche se in realtà «non tutto è così: c’è gente buona». Ma, ha spiegato Francesco, «il testo vuol sottolineare questa tentazione tanto nostrana, che è anche la prima dei nostri padri: essere come Dio». La vanità, infatti, «ci gonfia», ma «non ha lunga vita, perché è come una bolla di sapone» e non porta mai «un vero guadagno». Eppure l’uomo, «si affanna per apparire, per fingere, per sembrare». In parole povere: «La vanità è truccare la propria vita. E questo ammala l’anima, perché uno trucca la propria vita per apparire, per sembrare, e tutte le cose che fa sono per fingere, per vanità, ma alla fine cosa guadagna?».
Per far meglio comprendere questa realtà interiore, il Papa ha usato alcune immagini concrete: «La vanità è come una “osteoporosi” dell’anima: le ossa di fuori sembrano buone, ma dentro sono tutte rovinate». E ancora: «La vanità ci porta alla truffa; come i truffatori segnano le carte per guadagnare. Poi questa vittoria è finta, non è vera. Questa è la vanità: vivere per fingere, vivere per sembrare, vivere per apparire. E questo inquieta l’anima».
A tale riguardo, ha ricordato il Papa, san Bernardo si esprimeva rivolgendosi al vanitoso con una parola «fin troppo forte»: «Ma pensa a quello che tu sarai. Sarai pasto dei vermi». Come a dire: «tutto questo truccarti la vita è una bugia, perché ti mangeranno i vermi e non sarai niente». Ma «dov’è la forza della vanità?», si è chiesto Francesco. «Spinti dalla superbia, verso le cattiverie» non si vuole «permettere che si veda uno sbaglio», si tende a «coprire tutto». È vero che c’è tanta «gente santa»; ma è altrettanto vero che c’è gente di cui si pensa: «Che buona persona! Va a messa tutte le domeniche. Fa grosse offerte alla Chiesa», senza accorgersi dell’«osteoporosi», della «corruzione che hanno dentro». Del resto, «la vanità è questo: ti fa apparire con una faccia di immaginetta e poi la tua verità dentro è ben altra».
Di fronte a ciò, ha concluso il Papa, «dov’è la nostra forza e la sicurezza, il nostro rifugio?». Anche la risposta giunge dalla liturgia. Nel salmo del giorno, infatti, si legge: «Signore tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione». E nel canto al Vangelo si ricordano le parole di Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita». Questa, ha detto Francesco, «è la verità, non il trucco della vanità».>
Nota: ma Santità , Qoelet non parlava della vanità come vizio delle persone, ma della vanità delle cose di questo mondo. Qoelet, per ovvie ragioni, non poteva avere una visione cristiana della vita. Il suo scritto è pertanto una chiara e lucida testimonianza di quanto inutile e "assurda" potesse apparire la vita ad un saggio che si pensava destinato a finire nell'oscurità dello Sheol (poco più che il nulla) e senza alcuna remunerazione.
Edited by deutero.amedeo - 23/9/2016, 20:05
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